venerdì 26 aprile 2013

turchese, pasta di turchese e altre imitazioni

Turchese
Minerale dal caratteristico colore azzurro-verde e dalla superficie generalmente opaca, la pietra turchese vanta numerose imitazioni. Molto rara in cristalli trasparenti, può avere una colorazione uniforme, oppure presentare venature brune o nere di limonite, un ossido idrato di ferro.
Una delle caratteristiche della pietra turchese, di cui parlava già Plinio, è la sua estrema porosità. Per questa ragione è molto delicata e tende ad alterarsi a contatto con cosmetici quali profumi, saponi e unguenti. Il risultato è il cambiamento del colore originario della gemma, che assume una tonalità tendente al verde. 
Sulle proprietà di questo minerale, utilizzato in gioielleria da millenni - il reperto più antico è un bracciale egizio che risale a circa 8000 anni fa - e in tutti i continenti - fu usata anche dai Maya, dagli Incas e dagli Aztechi -, si è espresso anche Aristotele, che pensava che stillasse dal veleno delle vipere. La tradizione vuole che protegga proprio dal morso dei serpenti velenosi. Quanto alle altre proprietà attribuite alla turchese, essa favorirebbe i pensieri elevati, il coraggio in battaglia e l'amore profondo. Non solo, sbiadirebbe al finire di un amore e diventerebbe nera in caso di tradimento. Gli antichi Egizi credevano che servisse come rimedio contro la cataratta.
Tra le pietre che più rassomigliano al turchese sono la Crisocolla, la Variscite, la Smithsonite e l'Amazzonite, ma assai più simile è la cosiddetta Pasta di turchese, una pietra ottenuta unendo la polvere di turchese con delle resine. Si tratta dunque di un prodotto artificiale, dalla superficie liscia, che può essere plasmato più facilmente fino a ottenere forme perfette. Per questo motivo le sfere di pasta di turchese sono molto usate in gioielleria e bigiotteria.

Rame argentato e pasta di turchese. Forgiatura a martello
Ottone ramato e pasta di turchese. Assemblaggio
Per ottenere la pasta di turchese, è necessario però utilizzare almeno il 40% di polvere di turchese. La più pregiata e più costosa è la cosiddetta quattrofiori, che contiene tra il 60% e il 70% di polvere di turchese.

Ma esistono imitazioni assai meno pregiate ed esteticamente pregevoli, come le perle di marmo, porcellana, plastica, smalto, vetro e Bowlite dipinta.
Come distinguere allora la pietra pregiata del turchese dalla più economica pasta di turchese e dalle varie imitazioni più o meno scadenti? Basta una fonte di calore avvicinata a una perla, per smascherare una "turchese" di plastica, o un taglio, per farvene riconoscere una di porcellana. La polvere bianca che si produce durante l'operazione del taglio vi segnalerà l'inganno: per produrre la turchese di ceramica, questa è immersa nel colorante azzurro e poi sigillata con paraffina, ma il cuore della perla resta bianco e poroso.
Infine, una goccia di acido cloridrico, posta sulla gemma per una decina di secondi, che produce effervescenza, altera il colore o lesiona la superficie, vi svelerà immediatamente la falsità della pietra stessa.
Informazioni tratte e liberamente rielaborate da Wikipedia.


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